Esercizio aerobico: un toccasana per il cervello

Sebbene esista un'ampia letteratura che documenta gli effetti benefici dell'esercizio sulle capacità cognitive di altre specie animali, come per esempio i ratti, finora nessuno aveva cercato di capire se la stessa cosa valga per l'essere umano.
In questo studio è stato considerato un modello fisiologicamente vicino all'uomo: si è riscontrato che le scimmie che fanno esercizio con un'intensità tale da migliorare lo stato di forma in soggetti di mezza età apprendono a svolgere i test di funzionalità cognitiva più velocemente e mostrano un maggior afflusso di sangue nella corteccia motoria del cervello rispetto al gruppo di controllo, costituito da animali sedentari: ciò suggerisce che le persone che fanno esercizio regolarmente possano ottenere simili benefici.
Nel corso dello studio i ricercatori hanno addestrato alcuni macachi cinomolgo (Macaca fascicularis) a correre su un tapis-roulant all'80% della loro capacità aerobica individuale per un'ora al giorno, cinque giorni alla settimana, per cinque mesi.
Un altro gruppo di scimmie è rimasto sedentario per un tempo confrontabile. Metà delle scimmie del gruppo di studio è poi stato aggregato a quelle sedentarie per un periodo di tre mesi. In tutti i gruppi, metà degli animali erano di mezza età (10-12 anni) mentre gli altri erano più anziani (15-17 anni). Inizialmente, le scimmie più giovani apparivano più in forma, ma con l'esercizio tutte sono diventate più prestanti.
Durante le cinque settimane di addestramento, sono poi stati effettuati test cognitivi standardizzati nei quali le scimmie sottoposte all'esercizio imparavano a una velocità doppia rispetto al gruppo di controllo. Oltre a ciò, apparivano più impegnate nei compiti e facevano più tentativi di ottenere la ricompensa prevista, anche se facevano anche più errori.
Questi risultati indicano che l'esercizio aerobico ai livelli raccomandati può avere significativi effetti sul cervello e corrobora l'ipotesi che il moto abbia effetti benefici sull'organismo ben oltre quanto documentato finora.
University of Pittsburgh School of Medicine; Neuroscience; Judy L. Cameron, professoressa di psichiatria della Pitt School of Medicine e senior scientist presso l'Oregon National Primate Research Center dell'Oregon Health and Science University.
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